Dopo alcuni mesi di “operoso” silenzio ci pare doveroso aggiornare i nostri clienti, ma non solo, sulla questione – che per la verità si trascina ormai da anni – del risarcimento del danno causato dalla somministrazione di sangue o emoderivati infetti.
Pur non avendo contribuito ad inserire alcun emendamento risolutivo nella Finanziaria 2007, il Ministero della Salute – anche grazie all’azione di garbata pressione efficacemente portata avanti dalla Fondazione Giambrone per quanto riguarda i talassemici – ha nuovamente istituito tavoli tecnici, suddivisi per tipologia di danneggiati, al fine di ricercare una soluzione a questo annoso problema.
Chi acquista su E- Bay merce contraffatta è penalmente perseguibile?
Una interessante sentenza del Tribunale di Busto Arsizio, Sezione distaccata di Gallarate, chiarisce che, nell’ipotesi in cui chi acquisti merce contraffatta sia un privato cittadino che non esercita il commercio, qualora la quantità della merce sia esigua (tale cioè da far escludere qualsiasi scopo di lucro) ed il venditore ne abbia garantito qualità ed originalità, deve senz’altro riconoscersi la perfetta buona fede, con conseguente assoluzione del’imputato “perchè il fatto non costituisce reato”.
Anche la Procura generale della Repubblica è favorevole alla rivalutazione ISTAT secondo il t.i.p. anche della somma corrispondente all’i.i.s. compositiva dell’assegno ex lege 210/92
In attesa di un ventilato intervento legislativo, dopo la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, n.15894/05, ottenuta dallo scrivente nell’interesse di un’assistita dell’ATDL cominciano ad essere fissate le udienze di discussione di numerosi altri ricorsi che ci riguardano da vicino e che attengono alla nota questione della rivalutabilità o meno secondo il t.i.p. anche della somma corrispondente all’i.i.s. che costituisce notoriamente la parte più consistente dell’assegno bimestrale.
Quali prospettive di tutela per i non ascrivibili ex lege 210/92 dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione?
La recente sentenza 10214/2007 della Corte di Cassazione, da noi per primi segnalata, ha suscitato, come era prevedibile, una ridda di interrogativi e di possibili interpretazioni (non sempre condivisibili) su quali possano essere le prospettive per i soggetti danneggiati che si siano visti negare il diritto all’indennizzo sulla scorta di un giudizio di non ascrivibilità tabellare.
A nostro parere occorre distinguere varie ipotesi e, correlativamente, vari comportamenti da adottare:
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